Cuore e cervello “made in Friuli”. Sono i tratti distintivi di Bluenergy Group, la multiutility con sede a Campoformido che sta trovando sempre più spazio nel mercato dell’energia elettrica e del gas a livello nazionale. Un gruppo con più di 170 mila clienti, 30 uffici sparsi sul territorio italiano, da Torino a Palermo, e 450 milioni di euro di fatturato. Un’azienda privata il cui capitale è detenuto dalla famiglia Curti, dalla multinazionale tedesca VNG e, per una quota minoritaria, dai comuni di Cervignano del Friuli, Azzano Decimo, Aquileia, Terzo di Aquileia e Fiumicello.
E’ il direttore generale Claudio Peresan a fornire una panoramica di questa realtà imprenditoriale.
Come presenterebbe Bluenergy a chi ancora non la conosce?
«Stiamo parlando di un’azienda giovane, dinamica, operante in un mercato nuovo, nato una decina di anni fa con la liberalizzazione degli scambi di gas metano ed energia elettrica. Una realtà che tra i suoi obiettivi primari ha quello di crescere nel rispetto del ruolo occupato dal cliente».
Una società friulana capace di imporsi anche a livello nazionale. Cosa ha permesso all’azienda di espandersi oltre i confini regionali?
«Bluenergy è un’azienda friulana, caratterizzata da una cultura e da un modo di agire tipici del Friuli, ma aperta alla globalizzazione. Credo che, se nell’economia italiana fossero più diffusi alcuni dei nostri valori fondanti, come la parsimonia, il lavoro e l’umiltà, le cose, probabilmente, potrebbero andare meglio. Teniamo molto alle nostre origini territoriali, e proprio per questo, cerchiamo di mettere a frutto ciò che il Friuli ci ha dato, considerandolo un valore aggiunto da trasmettere all’esterno».
Come si pone Bluenergy davanti alla crisi globale di questo periodo?
«Abbiamo la fortuna di lavorare in un mercato in espansione, che sta letteralmente trainando l’economia mondiale. Per ora gli effetti della crisi, nel nostro settore, si sono sentiti poco o nulla».
Quindi il momento è propizio per allargare i propri orizzonti.
«A livello nazionale, stiamo attraversando una fase irripetibile, legata allo sviluppo di un mercato nuovo. Non avrà una durata illimitata, quindi è questo il momento più opportuno per investire. Bluenergy sta tentando di crescere oggi per poter stare meglio domani, e, in tal senso, si inserisce la recente acquisizione del controllo di Tradecom, la società partecipata da Confcommercio che fornisce energia elettrica ai propri associati. Ci consideriamo infatti dei parsimoniosi, in quanto abbiamo deciso di investire le nostre risorse nel nostro settore per assicurarci un futuro sereno, rafforzando la nostra posizione sul mercato».
Come può un’azienda giovane come Bluenergy confrontarsi con i “colossi” del settore di gas e di energia elettrica come Eni o Enel?
«Servono aggregazioni per acquistare a prezzi più vantaggiosi la materia prima. Mi spiego meglio. Stiamo portando avanti, insieme ad altre società del settore, un processo di aggregazione per dar vita ad una holding capace di acquistare direttamente dal produttore energia e gas a prezzi più convenienti. Al momento possiamo competere con i grandi gruppi puntando molto sulla qualità del servizio offerto e sulla soddisfazione del cliente».
Per voi quindi, diventa prioritaria la “customer satisfaction”.
«Nella relazione annuale redatta dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, relativamente alla qualità del servizio offerto al cliente, Bluenergy è risultata tra i primi quattro operatori, a livello nazionale, sia nella qualità della risposta data al cliente, sia nella tempistica. Elementi che ci fanno capire che stiamo andando nella direzione giusta».
Bluenergy in collaborazione con Carbonsink, società di consulenza che supporta le aziende del mercato italiano nella gestione delle emissioni di anidride carbonica, ha abbracciato i seguenti progetti di micro-scale : Asahan river hydro in Indonesia, Improved Cookstoves for Environmental Conservation in Etiopia, Evergreen forest protection project in Brasile e Song Bung Hydropower in Vietnam.